Nelle ultime settimane la stazione ferroviaria di Monza continua a essere protagonista della cronaca nera e richiede un crescente impegno da parte dei nostri colleghi del commissariato di Viale Romagna, in supporto al personale della Polfer e della Polizia Locale del comune di Monza.
Dopo l'ultimo episodio furto con destrezza, avvenuto sabato 9 dicembre alle ore 7:10, che ha visto la collaborazione tra degli agenti della P.L. di Monza e della Polfer e ha portato all'arresto di un giovane pregiudicagto originario del Gambia, l’Assessore comunale alla Sicurezza Federico Arena ha dichiarato: “quella di oggi è una nuova conferma della necessità e dell’efficacia di un presidio costante dei nostri agenti alla stazione ferroviaria, un luogo che richiede sempre più sicurezza; va proprio in questa direzione il lavoro che stiamo impostando con il nuovo comandante Piero Vergante”.
il nuovo comandante Vergante |
Mercoledì 18 novembre scorso, invece, in stazione c'è stata una retata da parte dei carabinieri, con l'intervento di ben 30 uomini e il supporto da parte del "battaglione" di Milano; il risultato: sette denunce in stato di libertà di sei tunisini e un egiziano, tutti di età compresa tra i 25 e i 35 anni.
Domenica 10 dicembre un nigeriano ventenne richiedente asilo politico, alla vista degli agenti è fuggito fino in largo Mazzini, dove è stato bloccato. Per divincolarsi ha quindi spintonato e tentato di colpire con calci e pugni i poliziotti delle due pattuglie intervenute e ha cercato di morderne uno a una mano mentre tentava di ammanettarlo.
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Nell'immagine sotto, tre dei quattro sudamericani arrestati, dopo mesi di indagini, per la rapina avvenuta il 16 novembre 2016 al binario 7 della stazione di Monza :
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L'arresto dei tre è avvenuto lo scorso mese di aprile, dopo un lungo e difficile lavoro di indagine da parte degli agenti guidati dal vice questore Angelo Re. Partendo dalla testimonianza del rapinato che aveva spiegato di conoscere di vista uno dei rapinatori e di aver notato come sia i poliziotti sia i carabinieri nel corso dei continui servizi di monitoraggio della stazione, era stato possibile iniziare a sospettare di uno dei quattro sudamericani.
Dopo numerosi controlli incrociati gli investigatori del commissariato sono giunti con certezza al nome del primo ricercato e al suo numero di telefono.
I tre soggetti arrestati, rinchiusi ora nel carcere di Bergamo, avevano tutti precedenti specifici per reati contro la persona ma erano in regola con il permesso di soggiorno.
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