domenica 31 dicembre 2017

bilancio 2017 dalla Questura di Milano

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Il questore di Milano, Marcello Cardona, ha presentato il bilancio delle attività della Polizia di Stato nel 2017, a Milano, nell'area metropolitana e nella provincia di Monza e Brianza
Stando ai dati forniti dalla questura, al 15 dicembre 2017, la Polizia di Stato, a Milano, ha controllato 221.403 persone, contro le 212.963 del 2016 (+3,96%), ha effettuato 3.548 arresti contro i 3.299 del 2016 (+7,55%) e 13.223 denunce a piede libero ci nero le 14.432 del 2016 (-8,38%).

"A Milano abbiamo deciso di affrontare pezzo per pezzo tutte le situazioni" - spiega il Questore -  "il nostro modello è quello di intervenire secondo la problematica, partendo da controlli specifici che la città di Milano ha accettato in modo sobrio e che proseguiremo, sapendo che c'è tanto da lavorare, specialmente nelle periferie e, in questo, voglio rassicurare tutti, arriveremo dappertutto: la diminuzione della commissione dei reati del 6,2% in città e dell'8,2% nell'area metropolitana, rispetto al 2016, che, oggi, le forze dell'ordine portano a casa, non è solo un dato numerico ma l'espressione di una strategia che tutti mettiamo in campo, sinonimo di una coesione di istituzioni che debbono svolgere un percorso".

Ricordiamo inoltre che, secondo dati del Ministero dell’Interno gli immigrati erano stati il 28% del totale dei denunciati (o arrestati).
Se si prendono in considerazione singoli reati ne esce che gli stranieri sono il 40,8% dei denunciati per furto, il 37,5% di quelli segnalati per reati sessuali, il 51% per quanto riguarda lo sfruttamento della prostituzione.
 

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Dal marzo 2017  Marcello Cardona, di origini calabresi e laureato in Giurisprudenza, è il nuovo questore di Milano . Con la sua nomina sono arrivate anche quelle di Paola Morsiani, Alessandra Simone, Maria Luisa Pellegrino, Stefania Marrazzo, Angela Lauretta, Chiara Ambrosio, Carmela Perrone e Paola Ferro. Nuovi arrivi, come pure le conferme di Maria Josè Falcicchia, vice questore aggiunto e dirigente dell’Ufficio prevenzione generale e di Tiziana Liguori, dirigente dell’Ufficio immigrazione.

Nell'immagine sotto, il questore Marcello Cardona e le nove poliziotte ai vertici della Questura di Milano :

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mercoledì 27 dicembre 2017

Natale alla Polstrada di Cosenza

Bea in braccio a Michele

COSENZA S. Natale 2017
È stato un felice Natale per Michele, ragazzino calabrese affetto da una gravissima patologia neoplastica.
 

Il padre di Michele, Giuseppe, incontra per strada una pattuglia della Polizia Stradale in servizio alla Sottosezione di Cosenza Nord, chiede loro informazioni e racconta ciò che era capitato a lui e al figlio. I due avevano cercato di comprare online un cucciolo di cane, pagando il dovuto ma perdendo poi le tracce del venditore. Il cucciolo avrebbe dovuto essere il regalo di Natale per Michele, ma visto com’era andata, adesso avrebbero dovuto aspettare un po’ di tempo per cercare di acquistarne un altro. 

Il racconto aveva toccato qualcosa nell'animo dei poliziotti.
Gli agenti della Polizia Stradale da subito decidevano di dover fare qualcosa e al rientro in ufficio informavano il comandante della sezione Polizia Stradale di Cosenza dott.
Giovanni Spina  che immediatamente accoglieva con entusiasmo l’idea di fare una sorpresa a Michele, regalandogli il tanto desiderato cucciolo di cane.
"Quando mi sono insediato, tre mesi fa, avevo spiegato che la Polizia non deve essere vista solo come l’istituzione che punisce ma come amica dei cittadini, pronta anche ad aiutare le persone in difficoltà", ha spiegato il vice questore aggiunto Giovanni Spina.

Il 23 dicembre, quindi, Michele e i genitori sono stati invitati a raggiungere i locali della Sottosezione Polizia Stradale di Cosenza Nord, dove il ragazzino ha ricevuto un cucciolo di pastore tedesco di due mesi, chiamato Bea.


Due giorni dopo la Polstrada di Cosenza ha compiuto un altro gesto di grande cuore, ospitando in caserma 30 orfanelli in caserma per il pranzo di Natale assieme agli agenti.


sabato 9 dicembre 2017

continui interventi in stazione FF.SS


Nelle ultime settimane la stazione ferroviaria di Monza continua a essere protagonista della cronaca nera e richiede un crescente impegno da parte dei nostri colleghi del commissariato di Viale Romagna, in supporto al personale della Polfer e della Polizia Locale del comune di Monza.

Dopo l'ultimo episodio furto con destrezza, avvenuto sabato 9 dicembre alle ore 7:10,  che ha visto la collaborazione tra degli agenti della P.L. di Monza e della Polfer e ha portato all'arresto di un giovane pregiudicagto originario del Gambia, l’Assessore comunale alla Sicurezza Federico Arena ha dichiarato: “quella di oggi è una nuova conferma della necessità e dell’efficacia di un presidio costante dei nostri agenti alla stazione ferroviaria, un luogo che richiede sempre più sicurezza; va proprio in questa direzione il lavoro che stiamo impostando con il nuovo comandante Piero Vergante”.

il nuovo comandante Vergante
Dopo numerosi e continui episodi di spaccio di stupefacenti segnalati presso la stazione, e in particolare presso la fermata degli autobus di Corso Milano, il 17 ottobre scorso il commissariato di Monza aveva deciso di mettere in atto un servizio anti-droga con personale in uniforme e in borghese. Il giorno seguente gli agenti del commissariato, dopo un breve inseguimento a piedi, arrestavano in flagranza di reato tre spacciatori marocchini, di 22, 27 e 38 anni.



Mercoledì 18 novembre scorso, invece,  in stazione c'è stata una retata da parte dei carabinieri, con l'intervento di ben 30 uomini e il supporto da parte del "battaglione" di Milano; il risultato: sette denunce in stato di libertà di sei tunisini e un egiziano, tutti di età compresa tra i 25 e i 35 anni.  

Domenica 10 dicembre un nigeriano ventenne richiedente asilo politico, alla vista degli agenti è fuggito fino in largo Mazzini, dove è stato bloccato. Per divincolarsi ha quindi spintonato e tentato di colpire con calci e pugni i poliziotti delle due pattuglie intervenute e ha cercato di morderne uno a una mano mentre tentava di ammanettarlo. 

 
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Nell'immagine sotto, tre dei quattro sudamericani arrestati, dopo mesi di indagini, per la rapina avvenuta il 16 novembre 2016 al binario 7 della stazione di Monza :
 
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L'arresto dei tre è avvenuto lo scorso mese di aprile, dopo un lungo e difficile lavoro di indagine da parte degli agenti guidati dal vice questore Angelo Re. Partendo dalla testimonianza del rapinato che aveva spiegato di conoscere di vista uno dei rapinatori e di aver notato come sia i poliziotti sia i carabinieri nel corso dei continui servizi di monitoraggio della stazione, era stato possibile iniziare a sospettare di uno dei quattro sudamericani.
Dopo numerosi controlli incrociati gli investigatori del commissariato sono giunti con certezza al nome del primo ricercato e al suo numero di telefono.
I tre soggetti arrestati, rinchiusi ora nel carcere di Bergamo,
avevano tutti precedenti specifici per reati contro la persona ma erano in regola con il permesso di soggiorno. 


mercoledì 6 dicembre 2017

nuovo pick-up per la Scientifica


E' stato consegnato alla Polizia scientifica "Fullback", il pick-up prodotto dal gruppo FCA che sarà utilizzato per i sopralluoghi più complessi sulla scena del crimine. Grazie alla sua tecnologia di bordo e a speciali allestimenti, come la cabina per il trasporto delle attrezzature per rilievi biologici, chimici, fisici e dattiloscopici, lo rendono un mezzo di trasporto efficace e all'avanguardia per l'intervento sulla scena del crimine.

Le prestazoni su strada e sullo terrato sono sempre adeguate grazie a un generoso motore diesel da 2,4 litri di cilindrata, 154 cavalli di potenza e ben 380 Newtonmetri di coppia. Il telaio deriva dal ben collaudato Mitsubishi L200.



Tra le dotazioni principali, una “doppia cabina” con livrea azzurra della Polizia di Stato, gli alloggiamenti per il trasporto delle attrezzature e dei materiali necessari ai rilievi (biologici, chimici, fisici e dattiloscopici), il sistema Mercurio, per la consultazione delle banche dati, un contenitore frigo (per garantire la catena di custodia dei reperti), lo spazio per il gazebo (da montare rapidamente in sede di sopralluogo), la tecnologia LTE per trasmettere le immagini in sala operativa; ma anche, la radio Selex, i dispositivi supplementari di emergenza e un potente faro orientabile.



sabato 15 luglio 2017

vacanze in cammino


Sabato 15 luglio 2017 - nell'immagine sopra, soci ANPS che han raggiunto a piedi i "confini della Terra", camminando per ben 390 Km. lungo il Cammino di Santiago de Compostela.
In posa davanti al faro di Finisterre, il nostro presidente, assieme al socio Vittorio G. e suo fratello Fernando, incontrano il dott. Leone di ANPS Torino.


Il "Cammino" è un fascio d'itinerari che dal XI secolo in poi collega il finis terrae gallego con il resto d'Europa, percorso soprattutto dai pellegrini che si recano a pregare sulla tomba dell'Apostolo Giacomo. Nei secoli il santuario di Santiago assurse a simbolo aggregante della cristianità, di unione contro i mori. Fin dal Medioevo da tutte le contrade d'Europa si è guardato a Santiago come ad una delle mete più sacre della cristianità.

Oggi la maggioranza delle persone intraprende il Cammino di Santiago, come strumento per una ricerca interiore, una sfida con se stessi, per un momento di riflessione lontano dallo stress quotidiano dei tempi moderni.  


I camminatori sono motivati dalla volontà di misurarsi fuori dagli schemi, sfidando la propria pigrizia, le sicurezze facili, la quotidianità rassicurante, riscoprendo il valore della strada, del cammino, dell'andare. E' ricerca di libertà, è voglia di scoprire e di scoprirsi, è desiderio di crescere. Un desiderio che giustamente deve continuare anche una volta raggiunta l'età della pensione.


mercoledì 5 luglio 2017

subito attivo il nuovo sindaco

sgombero in Via Solferino

Il neo-eletto sindaco di Monza, Dario Allievi, ha iniziato subito a mantenere le promesse fatte in campagna elettorale in tema di sicurezza. Nella sua giunta c'è anche Annamaria Di Oreste, l’ex presidente del tribunale di Monza.

Mercoledì 5 luglio 2017. Stamattina i nostri colleghi del commissariato di Monza, assieme a elementi del Reparto Mobile e alcune pattuglie della Polizia Locale di Monza hanno provveduto allo sgombero di due aree dismesse, quella di Via Curtatone 8, di proprietà dell’azienda ospedaliera San Gerardo, e quella di Via Solferino 25, di proprietà di due aziende private.

Le due aree, recentemente abitate da alcune famiglie di nomadi di etnia rom, erano già state abbandonate. Al termine dello sgombero di masserizie e rifiuti vari, le aree sono state messe in sicurezza murando gli accessi per impedire nuovi ingressi non autorizzati.

Il sindaco Dario Allevi ha dichiarato che "presto si affiancheranno anche altre misure che convolgeranno le aree più sensibili del resto della città."
Sono state infatti intensificate le attività di sorveglianza attorno allo scalo ferroviario, con un presidio fisso in Via Arosio, e con pattuglie più presenti ai Boschetti Reali (vedi immagine sotto).


 
(fotografia di Fabrizio Radaelli)



giovedì 11 maggio 2017

turni massacranti per Velarium

impiegate anche unità cinofile


Monza, 11 maggio 2017 
Al termine dell'operazione denominata "Velarium" condotta dal Commissariato di Monza tra settembre 2015 e luglio 2016 ci sono 27 arresti per i reati di tentato omicidio, traffico di stupefacenti, rapina ed estorsione, sfruttamento della prostituzione, detenzione e porto abusivo di armi. 
La brillante operazione si è svolta con la collaborazione della Questura di Milano ed il Reparto Prevenzione Crimine Lombardia, delle Questure di Bergamo, Mantova, Asti e Messina e con l'ausilio di squadre cinofile e della Polizia Scientifica.

Il vice-questore Angelo Re ha colto l'occasione per lodare i suoi uomini, che hanno compiuto difficili pedinamenti, anche in Albania, con turni massacranti a causa della mancanza di organico.

Gli indagati, infatti, erano soprattutto cittadini albanesi, per la maggior parte in regola con il soggiorno e perfettamente inseriti nel tessuto sociale italiano, nascondevano abilmente gli ingenti guadagni derivanti dal commercio di cocaina. Nel corso dell’operazione sono stati sequestrati anche 140mila euro in mazzette ben sigillate e sotto vuoto.



Sono stati indagati in tutto 40 soggetti: 19 italiani, 16 albanesi, due rumeni, un marocchino, un algerino e una polacca.

Le indagini erano partite a Monza nel settembre 2015 quando un 36enne albanese, B.A., è stato accoltellato da due connazionali fuori dal bar Alessia, in zona Cederna.


giovedì 30 marzo 2017

precetto pasquale


Monza, 30 marzo 2017. 
Questa mattina è stato celebrato il "Precetto Pasquale" presso il Duomo di Monza, organizzato dal cappellano della Guardia di Finanza, unitamente al nostro Cappellano.
Purtroppo il cappellano suddetto si è dimenticato di invitarci.
La stessa cosa si è verificata con le autorità cittadine e le Associazioni d'Arma.
Cercheremo quindi di organizzare un secondo evento, sempre in Duomo, stavolta con una migliore organizzazione e con inviti estesi a tutte le Autorità, ai colleghi in servizio e in quiescenza, come pure a tutte le Associazioni d'Arma di Monza e della Brianza.

        Emanuele Bergamo
     presidente ANPS Monza 




domenica 26 marzo 2017

tutti mobilitati per papa Bergoglio

controlli al Parco di Monza

Sabato 25 marzo 2017.  In occasione della messa del pontefice al Parco di Monza, il prefetto Giovanna Vilasi ha organizzato una centrale operativa in stretto collegamento con le altre sale operative delle varie Forze dell’Ordine (che per l'ordine pubblico dipendono dalla Polizia di Stato).

Mobilitati tutti gli uomini del Commissariato di Polizia cittadino e della Polstrada, coordinati Dal 1°Dirigente Dott. Angelo Giuseppe RE ed affiancati anche da Funzionari inviati a Monza dalla Questura di Milano.

L'intera area del Parco è stata bonificata, anche con unità cinofile e la supervisione di un elicottero, i tombini sono stati ispezionati uno a uno dal personale delle Forze dell’Ordine e sigillati.
Per la supervisione di ogni metro dell'area del più grande parco recintato d'Europa, con la Polizia di Stato hanno collaborato anche i Carabinieri, la Guardia di Finanza, la Polizia Locale e soprattutto i colleghi romani dell' Ispettorato Vaticano Facenti Parte della Polizia di Stato.


L'imponente spiegamento di forze comprende ovviamente i volontari della nostra sezione (vedi fotografia sotto) e ben 2.400 volontari della Protezione Civile per la gestione dei flussi dei fedeli da e per le stazioni dei mezzi di trasporto e all’interno del Parco. 


presidio del territorio cittadino

Dalla sola Brianza sono giunti oltre 500 volontari di 41 organizzazioni diverse. Per assistere i fedeli ci sono stati anche 3.800 volontari della Curia di Milano e 120 squadre del 118 con 80 ambulanze, 6 auto mediche e 5 posti medici avanzati, oltre a 190 Vigili del Fuoco. Nel parco sono stati allestiti quattro ospedali da campo. 
Grazie all'organizzazione meticolosa e all'opera di prevenzione e deterrenza da parte di tutti, non si sono verificati incidenti o reati degni di nota.


Si stima che quasi un milione di persone hanno assistito alla messa pomeridiana nel Parco di Monza.
 

lunedì 20 febbraio 2017

inchiesta Hydra, 171 indagati


Monza, 20 febbraio 2017 - Un primo risultato dell'inchiesta "Hydra" della procura di Monza sono 171 persone indagate e undici i destinatari di misure cautelari.
Si tratta di membri di presunta associazione che secondo le indagini favoriva l'immigrazione clandestina e la permanenza illegale in Italia tramite la creazione di documentazione falsa da presentare per l'istanza del permesso di soggiorno.
Gli investigatori della Polizia di Monza, guidati dal vice-questore Angelo Re, hanno individuato un commercialista brianzolo, Mauro Dante U., i titolari di aziende fittizie nelle quali assumere i cittadini stranieri e i procacciatori di clienti.
Le indagini hanno portato a scoprire la documentazione di oltre 30 ditte fittizie che hanno assunto oltre millecinquecento dipendenti. 

La centrale operativa era lo studio commercialista 55enne in Via Monti a Sesto San Giovanni (nella fotografia sopra), dove lavorava con tre collaboratori per creare le società e fornire la documentazione nel giro di pochi giorni. Angelo Re ha precisato che "sono oltre 1.500 gli stranieri che hanno pagato l'associazione per avere i documenti,  ma soltanto la metà circa di loro ha ottenuto il permesso perché per gli altri le pratiche sono state fermate dall'ufficio immigrazione".

Come spiegato dal procuratore capo di Monza, Luisa Zanetti: "l'attività del gruppo è andata avanti dal 2007 al 2016; le segnalazioni sono arrivate in procura nel 2013 da parte di vari uffici di immigrazione, non è stato semplice riunirle tutte."  Si stima che l'organizzazione abbia guadagnato illecitamente tra  2 e 3 milioni di euro dal 2012 al 2016"

Luisa Zanetti

Il prezzo per ottenere un finto lavoro, e quindi un permesso di soggiorno, variava da 200 a 3.000 euro, in base alla disponibilità di soldi dell'immigrato clandestino. Una percentuale finiva ai procacciatori, sia italiani sia stranieri.
Il gip del tribunale brianzolo Federica Centonze, su richiesta del pm Manuela Massenz,  ha contestato l'associazione a delinquere a 42 persone, di cui 10 italiani; solo il ragioniere è finito in carcere, 10 altri soggetti sono ai domiciliari. 


mercoledì 15 febbraio 2017

massimo impegno nella prevenzione


15 febbraio. Ieri mattina il nuovo prefetto di Milano, Luciana Lamorgese, ha spiegato con chiarezza quali saranno le sue priorità per i prossimi mesi.
Affermando di "credere fortemente nella prevenzione" e "sicura dell'eccellenza delle forze di polizia" il prefetto ha assicurato il suo "massimo impegno nella gestione delle emergenze".
Ha ammesso che "il rischio zero per gli attentati terroristici non esiste ma dobbiamo cercare di evitare che succeda qualcosa proprio attraverso la prevenzione".

Soprattuto ai fini della prevenzione ci saranno controlli più stringenti sugli immigrati in stazione Centrale, in via Sammartini e nel campo di Bresso: "dobbiamo portare delle regole nell'ambito dei migranti, anche quelli di passaggio; se sono richiedenti asilo, necessariamente dovranno essere fotosegnalati ed entrare in un circuito di legalità".  Il nuovo prefetto mostra quindi l'intenzione di seguire la nuova linea dettata dal Guardasigilli Andrea Orlando.

Oltre alla gestione dell’immigrazione, le altre priorità del prefetto Lamorgese sono le occupazioni abusive, la microcriminalità e la percezione di sicurezza che hanno i cittadini.

Luciana Lamorgese prende il posto di Alessandro Marangoni, in pensione dal 31 dicembre, che noi avevamo salutato in occasione della festività natalizie.
Nata a Potenza l’11 settembre del 1953, è
sposata e madre di due figli.
Laureata in giurisprudenza, lavora nell’amministrazione dell’Interno dall'età di 25 anni.
Nominata prefetto nel 2003, è stata prefetto di Venezia e direttore centrale per le Risorse umane presso il Dipartimento per gli Affari Interni e Territoriali.

In attesa di incontrarla quando visiterà Monza, facciamo i nostri migliori auguri di buon lavoro al primo prefetto donna nella storia di Milano.

venerdì 3 febbraio 2017

lotta a mani nude


Francesco Pischedda
3 febbraio 2017. Un nostro collega 28enne della Polstrada di Bellano è morto stanotte per un'emorragia interna nell'ospedale di Lecco dove era stato ricoverato per traumi gravissimi.
Ieri sera, la BMW della Polstrada di Bellano era all’inseguimento di un furgone sospetto lungo la statale 36 Lecco-Sondrio, a Colico.
Il furgone, un Fiorino, era stato intercettato grazie a un rilevatore automatico di targhe installato sulla via, che ha lo ha individuato come mezzo rubato. All'alt imposto dagli agenti le tre persone a bordo non si sono fermate e ne è nato un inseguimento terminato con un incidente a Colico, quando il mezzo in fuga ha tentato un testa coda urtando contro la barriera "New Jersey" e finendo al centro della carreggiata.

Due presunti ladri sono riusciti a fuggire
scavalcando il guard-rail e attraversando a piedi la super-strada, il terzo invece è stato bloccato dall'agente scelto Francesco Pischedda. Dopo un placcaggio e una lotta furiosa con il malvivente, il giovane agente è caduto in una scarpata di 10 metri tra le due carreggiate, avvinghiato al 25enne moldavo.

la BMW della Polstrada a Colico

I due malviventi in fuga sono ricercati da Polizia e Carabinieri. Secondo la testimonianza dei due colleghi del poliziotto deceduto, sul mezzo sospetto, un Fiat Fiorino rubato a Gorgonzola cinque giorni prima (targato EA470VA), viaggiavano tre persone. I malviventi hanno abbandonato il mezzo a Colico. 
Il questore di Lecco, Gabriella Ioppolo, ha espresso il grande dolore dei colleghi per la morte di Francesco: "è un giorno di lutto per tutta la Polizia di Stato".


Francesco Pischedda era originario di Bosa, in Sardegna, ma era nato a Imperia. Viveva a Nuova Olonio, pochi Km a nord di Colico, con la consorte Anna e la figlia di 10 mesi. In servizio alla sezione della polizia stradale di Bellano, nel 2014 aveva ricevuto un encomio assieme all'assistente capo Mario Venturini e all'agente scelto Ivan Schiavetti (vedi fotografia sotto). La pattuglia della Polizia Stradale aveva iniziato il turno di servizio alle 19 di giovedì e avrebbero dovuto terminare all'una di venerdì. L'inseguimento del fiorino è avvenuto oltre il normale orario del loro turno.



Sentite condoglianze alla famiglia di Francesco Pischedda e in particolare alla giovane vedova (fotografia sotto ) da tutti i soci della sezione A.N.P.S. di Monza e Brianza.




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giovedì 19 gennaio 2017

Polizia in prima linea tra neve e terremoti


Presegue senza sosta l'opera dei nostri colleghi in Abruzzo, Marche, Umbria, Lazio e Puglia.
Il nostro plauso e incoraggiamento in particolare ai colleghi della Polstrada, che devono operare spesso con mezzi logori o comunque inadeguati al maltempo estremo.


nei pressi di Altamura


colleghi della Polstrada di Rieti



Sotto: la Polizia Stradale con Alfa 159 Q4 sblocca un mezzo spazzaneve in Abruzzo:


Polstrada di Rieti:






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giovedì 12 gennaio 2017

terrorista e famiglia alloggiati gratis per 3 anni


L'hanno chiamata operazione “Black Flag”, bandiera nera, richiamandosi a quelle che sventolano nei territori del califfato. Siamo però  nel Lazio, dove la Digos guidata dal vicequestore Mauro Fabozzi ha messo a segno una serie di perquisizioni in tutta la regione e arrestato Saber Hmidi, tunisino di 34 anni, sospettato di reclutare aspiranti jihadisti in carcere e di essere affiliato ad Ansar Al-Sharia, organizzazione legata ad al Qaida e all’Isis. Alle indagini hanno contribuito gli uomini del NIC (Nucleo Investigativo
Centrale della Polizia Penitenziaria).
 
Nella sua casa a Roma, nel 2014, quando fu arrestato durante un controllo, vennero trovati 30 cellulari, 10 computer e il vessillo nero. Girava in auto per Roma con il gagliardetto dell’Isis attaccato allo specchietto retrovisore e commetteva rapine.


Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, Hmidi istigava alla discriminazione religiosa in carcere nei confronti dei cristiani, presi di mira con pestaggi e spedizioni punitive. Non solo. Il tunisino, infatti, in carcere faceva soprattutto proselitismo. Per chi indaga, nei periodi di detenzione in sei carceri italiane il tunisino avrebbe “reclutato adepti da inviare, alla loro scarcerazione, nei teatri di combattimento per il compimento di atti terroristici”. 


Nel 2014 in località Morena (vicino all'aeroporto di Ciampino) tentò di sparare a un poliziotto: quando gli agenti intimarono alla coppia di scendere, Hmidi afferrò una pistola Browning e scarrellò pronto a sparare alla testa di un poliziotto, fortunatamente l’arma si inceppò.
La moglie, italiana convertita all’islam, aveva fatto la domanda accolta dal Comune, che aveva poi assegnato alla famiglia uno dei bungalow della Eriches 29, una delle cooperative di Salvatore Buzzi.  Soggiorno durato almeno tre anni, gratis per il presunto terrorista, ma solo perché pagato (oltre 1.200 euro al mese) dal comune di Roma.


vedi anche articolo su: corriere.it



Sotto: i volti di Saber Hmidi e di altri detenuti islamici che fanno proselitismo nelle nostre carceri.


Ad oggi sono 148 i detenuti stranieri che si auto-attribuiscono il ruolo di "imam" nelle carceri italiane, stanno facendo proseliti non solo con detenuti di origine musulmana.