lunedì 3 dicembre 2018

ci identifichiamo tutti in lui


"Ci identifichiamo tutti in lui perché il gesto che ha compiuto è importante. E' questa la polizia che vogliamo, il suo è e sarà un esempio che si va ad aggiungere a chi mantiene l'ordine pubblico sulle strade".
Con queste parole il questore di Milano, Marcello Cardona, ha pubblicamente proposto la promozione dell'assistente capo Danilo Bignone, in servizio presso il commissariato di Monza.


Venerdì 30 novembre, a bordo del convoglio Trenord diretto a Milano Porta Garibaldi da Paderno, mentre era fuori servizio Danilo Brignone interveniva energicamente a difesa di viaggiatore, aggredito da un gruppo di cinque giovinastri violenti.

Si erano scagliati in cinque contro un 55enne che aveva chiesto loro di
far posto ai pendolari in piedi liberando i sedeli che stavano occupavano da sdraiati.
Il pestaggio è avvenuto poco prima dell'arrivo nella stazione di Monza. Danilo Brignone - fuori servizio - non appena udite le urla dei passeggeri si è fatto largo tra la calca, si è qualificato come appartenente alla Polizia di Stato e ha immobilizzato un giovane che stava tempestando di pugni la vittima (già con il volto sanguinante per una profonda ferita all'orbita oculare sinistra)
inveendo contro di lui in italiano e in lingua araba .

L'assistente capo, sfruttando anche le sue competenze di arti marziali, è riuscito anche a tenere a distanza i quattro altri giovani della banda e a chiedere l’intervento dei colleghi della Polfer della stazione di Monza. I cinque ragazzi, scesi dal treno a Monza, hanno colpito nuovamente il 55enne e sono quindi stati bloccati definitivamente da Brignone e dagli agenti della Polizia Ferroviaria.

Tre dei cinque giovani (un 18enne residente a Torino, un 23enne residente a Lesmo e un 25enne residente a Brugherio), sono stati arrestati per lesioni aggravate e processati per direttissima dal Tribunale di Monza mentre
sono stati denunciati in stato di libertà i restanti due, una ragazza italiana e un giovane rumeno.
 

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